domenica 27 dicembre 2009

Ciao Amore piccino...



Era il 18 dicembre... è passata più di una settimana, è passato il Natale e riscrivere la storia di Bacci è ancora doloroso ma non potevo lasciare cadere questa cosa nel vuoto. Ne ho scritto sul forum dedicato ai gerbilli, qualcosa su Facebook ma qui ancora nulla...

Bacci è arrivato a casa mia a giugno. Adottato in seguito ad un abbandono da una signora che aveva accolti sette gerbilli ma non conoscendoli li aveva separati uno per uno. Doveva sostituire un mio errore poichè al posto suo avevo preso una femmina.
Nelle mie intenzioni c'era il progetto di unire i tre a Emile e Rémy ma la cosa si è rivelata impossibile. Così alla fine ho provato a riunire lui con i suoi altri due familiari, Ben e Pippo.
E' stata una lotta durata qualche mese e che ha avuto successo per circa una settimana, poi è scattato qualcosa in Pippo ed è andato tutto a rotoli.
Con molta pazienza ho continuato a tentare e nel frattempo Pippo continuava a mordere uno dei due.
Ben se l'è cavata bene, quando stava male sono riuscita a curarlo ed è guarito. Bacci ha avuto la coda spezzata ma anche lui poi stava bene.
Nell'ultimo periodo Ben e Bacci stavano insieme e ci stavano benissimo: un rapporto stabile con una gerarchia stabilita.
Quando si facevano male correvo da un veterinario ma in realtà non mi sono mai fidata pienamente di nessuno.
I veterinari si dividono in due categorie: quelli di campagna per le vacche e i cavalli e quelli di città che trattano solo cani e gatti ma che non conoscono altri animali. Il gerbillo appartiene alla famiglia dei criceti e alcuni veterinari lo chiamano comunque criceto ostinandosi a considerarlo tale anche per quanto riguarda il comportamento. Il criceto deve stare solo, non è sociale; il gerbillo è esattamente l'opposto.
Ad ogni modo, oggi Ben riporta qualche cicatrice ma nonostante tutto è perfettamente guarito ed ora vive tranquillo con Pippo. Nella scala dei dominanti veniva prima Pippo, poi Ben e per ultimo Bacci.
Bacci era destinato a soccombere sotto i morsi di Pippo, almeno ora credo sia stato così. Dopo ogni ferita mi preoccupavo di disinfettare e se la cosa peggiorava si andava dal veterinario.
A settembre ho fatto incontrare i tre e Pippo ha morso la coda a Bacci. Ho scelto un veterinario vicino a casa, molti ne parlano bene e poi non mi pareva il caso di fare 50 km per andare dove vado di solito.
Il veterinario vicino casa si è comportato in modo leggermente diverso dal primo che  aveva visto Ben (era evidente che non conosceva i gerbilli, mi aveva dato la cura giusta ma il modo di somministrazione era superato e poco sicuro). Anche lui non voleva toccare il piccolino ma quando ho preso Bacci per la collottola e l'ho appoggiato sulla mia mano l'esclamazione "Eeeeeee che palle!" davanti a dei testicoli così grandi per un animale così piccino è bastata a farmi capire che non ne sapeva nulla.
Con un po' di pazienza la ferita è guarita ma la coda è rimasta staccata.
Il mio piccino ha ripreso la sua vita tra giochi, pappa e nanna.
Arriva il giorno della riunione e va tutto bene, dopo una settimana noto delle scaramucce e sono obbligata a rimettere il divisorio. Pippo, ossia Jack lo squartatore, va a vivere da solo. Passa un mese e seguendo i procedimenti d'obbligo provo a rimetterli insieme, incontri in vasca e in gabbia... A questo punto non so esattamente cosa sia successo perchè mi sono accorta del risultato due giorni dopo.
Non saprò mai se Pippo ha morso Bacci o se Bacci è rimasto impigliato da qualche parte, so solo che l'ho trovato con una zampa molto gonfia e che sono andata dal veterinario. Questa volta dal solito.
Mi è stato detto che era una carenza di vitamine, dovevo somministrarle e spalmare dell'arnica, poi c'erano le solite gocce di Baytrill, l'antibiotico. Dopo una settimana non vedo risultati apprezzabili e riporto il mio piccolino in studio, non si parla di fare i raggi perchè si pensa siano pericolosi ma cambia la terapia. Bagni acqua e sale, arnica, un collirio per cani sulla zampa e un altro antibiotico. Ancora dieci giorni.
Bacci è vivace, salta e gioca e come al solito non dice nulla quando lo torturo per curarlo.
Come al solito si fa prendere in mano e sta fermo, immobile e tranquillo a prendersi bacini e carezze. Non tenta di mordere. Lui è unico, diverso dagli altri quattro, dolcissimo.
Più di una volta ha dimostrato il suo carattere, anche con i suoi simili. Coccole a non finire e in caso di aggressione, Bacci si barricava davanti a Ben, come dire "Non fargli male, lui è mio amico!"
... ma la zampa non guariva.
Io tra la scuola e altri impegni non riesco a muovermi da Savona e alla fine decido di andare da un certo Rossetti, alle fornaci, volevo comunque avere un parere diverso. Nevicava forte e c'era un gran vento. Arrivo dove doveva essere lo studio (per altro segnalato ovunque su internet) ma trovo una vetrina che indica chiaramente un luogo abbandonato da tempo.
Avevo trovato quel nome su internet ed era segnalato come specializzato per criceti ed esotici.
A quel punto non mi restava altro che rivolgermi ad un altro. Finisco nello studio di un tale che dicono essere bravo. Prima di appoggiare la gabbietta con Ben e Bacci sul tavolo, chiedo aspettando una risposta sincera se aveva già avuto a che fare con quelle bestie li, se sapeva che erano gerbilli (anche il solito vet ogni tanto chiedeva..."ma che bestie sono?"). La risposta è si anche se non sono diffusi. Grazie... lo sapevo, che lo chiedevo a fare?
Gli mostro il piccolo Bacci e dico che volevo sentire una campana diversa, riferisco tutte le terapie che aveva già inutilmente fatto per un mese, dico di avergli tolto del pus (quando credevo come poterlo curare) e dopo aver ben osservato mi propone una lastra.
Prepara tutto per la radiografia ma Bacci non sta fermo, ovvio.
A quel punto intervengo io e suggerisco l'anestesia, non dico nulla di più e di questo mi sento colpevole.
Il veterinario pesa il piccolino,  consulta i suoi libri e i suoi scritti e fa la dose... anestesia intramuscolare.
Ma non si faceva con i gas????
Si addormenta tra le mie mani con mille coccole.
Fa la lastra e il risultato è che la zampina è rotta, il legamento è staccato. Qualcosa si può ancora fare, non tornerà come prima ma possiamo curarlo. Mi sento sollevata e non mi rendo conto di quello che sta succedendo.
Bacci è entrato in coma. Volevo rianimarlo in qualsiasi modo ma l'unica soluzione era lasciarlo lì dentro la copertina e sopra il cuscino per scaldarlo.
Torno a casa con una grande angoscia, piango e mi dispero, in fondo quel veterinario ha fatto il meglio ma è incompetente come gli altri in fatto di gerbilli.
Bacci si è addormentato alle cinque e mezza di sera, l'ho lasciato alle sette e mezza, sono tornata a casa e sono rimasta in attesa di notizie. Verso le dieci sento una fitta, un dolore fortissimo che mi trapassa lo stomaco e penso, ecco, ci siamo. Dopo mezzora la notizia: "Volevo dirle che è morto, non ce l'ha fatta!"
Ma come? volevo farlo guarire e ora non c'è più?
Il giorno successivo l'ho riportato a casa e ho fatto una piccola tomba, l'ho messo sotto al limone, davanti la mia finestra, ha un po' di nido nella sua scatoletta e sulla sua pietra il nome e la data. C'è anche il suo vaso, c'è un pensiero e dentro un piccolo ciclamino.
Per quanto possa fare, o aver fatto nessuno lo riporterà indietro. Non lo vedrò più spuntare con il musetto dal nido e non potrò più coccolarlo.
Un gerbillo vive al massimo per 5 anni e mezzo, poco rispetto a noi ma se la sua vita è felice, è lunga. Morire così cuccioli, Bacci aveva si e no nove mesi, non ha senso. E sentire il veterinario che ti dice "Signora non ha retto l'anestesia perchè era malato, dalla lastra pare che si sia stato un tumore" ti sembra solo una scusa bella e buona per un errore che un medico non può fare. Non ha retto l'anestesia perchè non andava fatta così, la dose sarà stata giusta ma era troppo piccino per quel tipo di anestesia. E ora non mi resta che la tomba e la sua foto appesa alla casa nuova dove ora vivono il fratello e il papà.
Voglio immaginarlo che salta felice nel fieno, e ricordarlo quando il suo musino mi ha fatto capire che quella piscina di fieno che avevo preparato per le vacanze a luglio era un posto fantastico.

Ciao il mio piccolo ninin, ciao Bacci, non ti dimenticherò.

1 commento:

  1. Come ti capisco, Leggendo questo testo mi sono venute le lacrime agli occhi...
    Oggi stesso è morta Lilla la mia gerbillotta di appena un mesetto e mezzo.
    Non sò come sia successo, fatto stà che l' ho trovata morta mentre i suoi piccoli ancora cercavano di succhiare il latte dalle sue mammelle senza vita.
    Appena ho visto la scena mi sono sentito morire.
    è triste dover abbandonare delle creature così dolci in così poco tempo quando invece ci sono persone orribili che campano pure 90 anni!
    Buonanotte sorcetta, non ti dimenticherò!

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