lunedì 23 novembre 2009

Qualcosa sta cambiando?


Ricordo di aver risposto a malo modo ad una ragazza che era in compagnia con me quando avevo circa diciasette o diciotto anni. Lo avevo fatto perchè mi infastidiva il suo tirarsela da "so tutto io che sono la Cultura". Avevo risposto in dialetto e lei per difendersi mi aveva detto "E non parlare dialetto, brutta contadinaccia ignorante!".

Pochi anni fa ho proposto ad una collega un lavoro parallelo tra italiano, dialetto e francese e mi era stato risposto con sdegno che intanto nessuno parlava dialetto e che comunque siamo in Italia.

Battute di questo genere ne ho sentite moltissime; la lingua italiana impera (e manco guei visto che siamo americanizzati e che molto spesso non sappiamo come usare i verbi) mentre i dialetti muoiono e non è vero che sono cultura, il dialetto è ignoranza allo stato puro. E' una lingua che nessuno deve più parlare, pena la gogna, è una vera vergogna.

Ascolto musica in diversi dialetti e molti non condividono il mio gusto dicendo che non capiscono le parole però poi ascoltano e apprezzano canzoni in inglese pur non sapendo manco una parola di inglese... sarà che vanno di moda...!

Mi sono laureata con una tesi in dialetto, ho messo a confronto due traduzioni, due lingue e due modi di vedere. Nessun Belin, nessun Cu o buliccio, niente di volgare.
Si trattava di Molière e quando lui è in mezzo è già risata e poesia, la stessa che Mario Bagnara ha reso in dialetto genovese.

Sono passati quasi 30 anni da Creuza de Ma di De Andrè, ma si sa che lui con quel disco era andato troppo avanti nel tempo.

Dopo il 1984 sono nati gruppi o singoli artisti che cantavano nel proprio dialetto. Non saranno conosciuti come un Vasco Rossi (ormai troppo di moda) o un Ligabue ma molti fanno buona musica e i nomi sono abbastanza noti. Si parla di riscoperta e rielaborazione delle tradizioni.
Ieri ho sentito un bimbo che parlava dialetto con i propri genitori e dove lavoro tutti parlano dialetto, fieri, senza vergogna. Sinceramente faccio fatica ad afferare al volo quello che dicono (lo fanno anche in classe), devo pensarci un momento prima di rispondere, ma lascio fare perchè trovo che sia giusto così.

E' dell'altro giorno la notizia che al festival di Sanremo saranno ammesse canzoni con testi dialettali (speriamo non siano i soliti napoletani!) perchè i dialetti fanno parte dell'Italia e delle sue radici culturali.
Detto questo vorrei pensare di trovarmi nel bel mezzo di una mini rivoluzione, qualcosa che guarda al passato oscurantismo nei confronti del dialetto (che ora studiano un po' anche a scuola) ad un errore.
Vorrei pensare che finalmente qualcosa si stia muovendo e di questo sarei felice.

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