mercoledì 28 ottobre 2009

La cattedrale del mare


E' passato parecchio tempo dall'ultimo post, ma tra viaggi, compiti e stanchezza di mettermi al pc per scrivere qualcosa di extra-scolastico proprio non ne avevo voglia... poi mi sono appena ripresa dalla lettura di questo libro.
Ho passato parecchie notti insonni leggendo "La cattedrale del mare" di Falcones. E' un romanzo che ormai ha qualche anno ma l'ho scoperto solo ultimamente.
Difficilmente rileggo libri già letti ma sarei pronta a ricominciarlo subito.
Ero in astinenza da libri quando un pomeriggio entro in libreria e spulcio gli scaffali uno per uno in cerca di qualcosa da leggere, non c'era un libro che mi convincesse abbastanza. Prendo in mano "La cattedrale del mare" e manco questo mi convince. Dopo qualche considerazione rispetto alle più di 640 pagine e al prezzo più contenuto del solito per volumi di quella stazza chiedo consiglio alla commessa che mi risponde che l'hanno letto in molti e che a molti è piaciuto nonostante le descrizioni molto crude.
La storia è ambientata in Spagna nel medioevo e narra la vita del suo protagonista dal suo concepimento fino alla vecchiaia periodo in cui finalmente raggiunge la serenità.
Non ho voglia di raccontare il romanzo perchè non voglio togliere il piacere della lettura a chi non lo ha ancora letto.
Mi limito ad alcune considerazioni... quando la commessa mi ha parlato delle descrizioni crude mi immaginavo gente squartata e sangue ma in realtà la crudezza sta nel periodo storico, ben si adatta alla violenza di un periodo caratterizzato da fanatismo religioso e una società ben definita e con parti contrapposte: nobiltà, clero e poveri diavoli, e sullo sfondo una borghesia nascente.
Innanzitutto il nostro protagonista è figlio del suo tempo, le sue sono origini umili. e ne passerà prima di riuscire a riscattarsi totalmente.Suo padre, possedeva un grande appezzamento, aveva una grande fattoria e molti terreni ma altro non era che un servo che aveva deciso di sposarsi in età avanzata (verso i 29 anni). Per il matrimonio non aveva badato a spese e questo fece in modo di attirare l'attenzione del signorotto del luogo che il giorno delle sue nozze si era presentato alla festa e dopo aver mangiato e bevuto sotto gli sguardi impauriti degli ospiti, aveva messo gli occhi sulla sposa. Bernat, il padre del protagonista, era stato in un certo qual modo costretto ad assistere allo stupro della sua sposa e in seguito era stato costretto a stuprarla egli stesso. Dalla violenza era nato Arnau e non c'erano dubbi che era il figlio della coppia a causa di un neo che caratterizzava tutti membri della famiglia Estanyol.
A partire dalle prime scene dove regna la violenza e quelle che venivano definite "male usanze" mi sono stupita di quanta poca sensibilità ci fosse nei confronti della donna che non era mai vittima di una sola violenza perchè se succedeva era la società stessa a riviolentarla in un modo o nell'altro. E questo era stato il destino di Francesca, madre di Arnau e il destino (e anche forse la punizione) di Aladis.
Ho parlato con mia nonna del libro e dalle sue parole questo costume era ancora in uso in tempi recenti, almeno ai tempi dei miei bisnonni. Non pensavo che si arrivasse a ciò a meno di due secoli prima del 2000. Almeno non più in Europa. Sapevo con certezza perchè avevo letto il contratto stipulato tra i nonni e il proprietario (credo risalisse agli anni 1940 ma non sono sicura) che il prodotto della terra ottenuto con il sudore doveva in grandissima parte essergli ceduto insieme a una quota d'affitto per la casa.
Ritornando al nostro libro, devo dire che le descrizioni più crude e sconvolgenti non erano come me lo aspettavo, tranne nel caso dell'omicidio della tata da parte di Puig, lo zio presso il quale Arnau e suo padre Bernat avevano trovato rifugio a Barcellona. (Bernat aveva salvato il figlio da morte certa e voleva che avesse la libertà)
La scrittura è molto scorrevole e accattivante, direi che scorrendo le pagine, scorrono le immagini. Vedo Arnau e Joan bambini che si aggirano presso Santa Maria del Mar. Li vedo crescere, vedo la morte di Bernat, le loro sofferenze. Vedo le case dove hanno vissuto, il comportamento dei signori, la prepotenza e le bugie dei Puig. Vedo tutti i loro sentimenti come se si materializzassero e, insieme ad Arnau il bastaix vedo questa chiesa crescere e materializzarsi.

1 commento:

  1. Bellissimo libro davvero.. Mi ha affascinato, rapito e nonostante la mole l'ho divorato in pochissimo tempo..
    Ho scoperto il tuo blog per caso.. Tornerò presto a leggerti.. Buona serata :)

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