Non mi sento così vecchia da poter dire che sono un'ex insegnante. Non sono nemmeno così stanca da poter pensare che tanti anni (?) mi hanno spremuta come un limone e che non ho più nulla da dare a degli adolescenti. Eppure devo pensare di essere ex, pronta per la rottamazione.
Avevo un lavoro più o meno garantito, ero precaria come altre mie colleghe che ora sono passate a tempo indeterminato. Avevo un lavoro di merda e per questo, visto che la richiesta era tanta, ho deciso di andarmene e cercare la felicità dietro ad una cattedra. Precaria ma felice.
Non abilitata e da abilitare... "sarà dura ma farò due anni di ssis" mi dicevo pensando a quella scuola dove il fatto di non essere abilitata dava il diritto a preside, molti colleghi e alcuni genitori di trattarmi come appestata e di farmi letteralmente disperare.
Archivio quell'esperienza e prego di passare la selezione ssis e di avere poche ore in una qualche scuola così da poter avere un minimo di "paghetta" e da poter studiare.
Le poche ore arrivano ed è comunque un'esperienza bellissima ma la ssis no. Emesso il decreto per i posti disponibili, la nostra cara ministra chiude la scuola rimandando ogni decisione al futuro. Ci saranno altri percorsi abilitanti. Ad oggi sono un'idea un po' più precisa ma ancora solo un'idea. Un'idea con disparità di trattamento, è prevista infatti una doppia selezione dietro il requisito dell'esperienza, mentre i colleghi che avevano fatto lo stesso corso anni non hanno affrontato nessuna selezione.
Dopo la chiusura della ssis i nostri governanti sono andati avanti con i tagli e taglia di qua taglia di là vuoi vedere che ora non sono manco più precaria?
Settembre è, da quando faccio questo lavoro, il mese più duro. Finisce l'estate e comincia l'ansia e il nervosismo. "Mi chiameranno? Sarò convocata? Avrò il posto?" Sono le domande che mi tormentano e messe insieme a nodi alla gola e ansia non mi lasciano vivere.
Con l'ultimo decreto poi credo di essermi tranquillizzata, ma non più di tanto. Se dovessi darci un titolo potrebbe essere "Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!"
Ho lavorato, come si dice, da terza fascia per tre anni e come mi hanno dimostrato in quella scuola dove mi disperavo... non conto nulla. E con me la miriade di altri colleghi sparsi in tutta Italia.
Quest'anno chiameranno tutti i Prof che non hanno avuto un posto, tutti i Prof che vengono da fuori (possono scegliere di lavorare in tre provincie) e chi sarà lasciato a casa avrà dirittto a punteggio, lavoro in caso di bisogno a scuola e stipendio. E io? e noi? Noi prof saremo sorpassati da tutti questi, ci daranno la disoccupazione inps finchè non scadrà ma non avremo diritto a nulla se non ad un vero e doloroso calcio in culo.
La graduatoria a cui appartengo verrà chiusa tra due anni si dice, in realtà già ora è come se non esistesse più.
Cosa farò ora?
Non lo so... molta gente quando parlo di queste cose si stupisce e ci resta malissimo quando dico il resto.
"Ma con la tua laurea e le lingue dovrebbe essere facile..."
Facile cosa? Impresa pulizie? Supermercato? No, grazie. Lei è laureata ed ha un profilo troppo alto per noi.
Impiegata? Ah, bene due lingue, informatica... conosce il tal programma per le aziende? Contabilità? Vedo che a 33 anni non ha ancora fatto 1o anni di esperienza nella posizione...
Ci sarà sicuramente altro.... e così il mio benedetto CV non viene preso minimamente in considerazione.
Ci avevano detto che potevamo riciclarci...non mi sembra, e la rottamazione?
La speranza è l'ultima a morire, aspetterò ancora...
Avevo un lavoro più o meno garantito, ero precaria come altre mie colleghe che ora sono passate a tempo indeterminato. Avevo un lavoro di merda e per questo, visto che la richiesta era tanta, ho deciso di andarmene e cercare la felicità dietro ad una cattedra. Precaria ma felice.
Non abilitata e da abilitare... "sarà dura ma farò due anni di ssis" mi dicevo pensando a quella scuola dove il fatto di non essere abilitata dava il diritto a preside, molti colleghi e alcuni genitori di trattarmi come appestata e di farmi letteralmente disperare.
Archivio quell'esperienza e prego di passare la selezione ssis e di avere poche ore in una qualche scuola così da poter avere un minimo di "paghetta" e da poter studiare.
Le poche ore arrivano ed è comunque un'esperienza bellissima ma la ssis no. Emesso il decreto per i posti disponibili, la nostra cara ministra chiude la scuola rimandando ogni decisione al futuro. Ci saranno altri percorsi abilitanti. Ad oggi sono un'idea un po' più precisa ma ancora solo un'idea. Un'idea con disparità di trattamento, è prevista infatti una doppia selezione dietro il requisito dell'esperienza, mentre i colleghi che avevano fatto lo stesso corso anni non hanno affrontato nessuna selezione.
Dopo la chiusura della ssis i nostri governanti sono andati avanti con i tagli e taglia di qua taglia di là vuoi vedere che ora non sono manco più precaria?
Settembre è, da quando faccio questo lavoro, il mese più duro. Finisce l'estate e comincia l'ansia e il nervosismo. "Mi chiameranno? Sarò convocata? Avrò il posto?" Sono le domande che mi tormentano e messe insieme a nodi alla gola e ansia non mi lasciano vivere.
Con l'ultimo decreto poi credo di essermi tranquillizzata, ma non più di tanto. Se dovessi darci un titolo potrebbe essere "Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!"
Ho lavorato, come si dice, da terza fascia per tre anni e come mi hanno dimostrato in quella scuola dove mi disperavo... non conto nulla. E con me la miriade di altri colleghi sparsi in tutta Italia.
Quest'anno chiameranno tutti i Prof che non hanno avuto un posto, tutti i Prof che vengono da fuori (possono scegliere di lavorare in tre provincie) e chi sarà lasciato a casa avrà dirittto a punteggio, lavoro in caso di bisogno a scuola e stipendio. E io? e noi? Noi prof saremo sorpassati da tutti questi, ci daranno la disoccupazione inps finchè non scadrà ma non avremo diritto a nulla se non ad un vero e doloroso calcio in culo.
La graduatoria a cui appartengo verrà chiusa tra due anni si dice, in realtà già ora è come se non esistesse più.
Cosa farò ora?
Non lo so... molta gente quando parlo di queste cose si stupisce e ci resta malissimo quando dico il resto.
"Ma con la tua laurea e le lingue dovrebbe essere facile..."
Facile cosa? Impresa pulizie? Supermercato? No, grazie. Lei è laureata ed ha un profilo troppo alto per noi.
Impiegata? Ah, bene due lingue, informatica... conosce il tal programma per le aziende? Contabilità? Vedo che a 33 anni non ha ancora fatto 1o anni di esperienza nella posizione...
Ci sarà sicuramente altro.... e così il mio benedetto CV non viene preso minimamente in considerazione.
Ci avevano detto che potevamo riciclarci...non mi sembra, e la rottamazione?
La speranza è l'ultima a morire, aspetterò ancora...
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